Progetto

NANO.ORTOLAB è un progetto dell’azienda agricola biologica “Microcosmo”, realizzato in collaborazione con un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Perugia. Il progetto mira a testare l'efficacia di una sospensione di nanoparticelle di ossidi di zinco micronico (ZnO-NPs) di origine biogenica.

L'obiettivo è di valutare la difesa da fitofagi e da fitopatologie, nonché il suo potenziale come biostimolante.

I test verranno condotti su piante di pomodoro coltivate in una serra di Microcosmo.

Il progetto NANO.ORTOLAB è stato finanziato nell’ambito del Programma di Ricerca e Innovazione dell’ecosistema di innovazione dal titolo “VITALITY- Innovazione, digitalizzazione e sostenibilità per l’economia diffusa nel Centro Italia” ed è finanziato nell’ambito del PNRR.. Finanziato dall’Unione Europea NextGenerationEU.

Come è nato il progetto NANO.ORTOLAB?

Cinque anni fa, Microcosmo ha iniziato a fornire insetti — in particolare cimici verdi e asiatiche — raccolti nei propri campi e serre, a un gruppo di ricercatori e docenti dell’Università di Perugia. Inoltre, l’azienda ha messo a disposizione cavoli biologici per l’alimentazione delle cimici, che venivano poi allevate nei laboratori del DSA3 e utilizzate per ricerche su questi due insetti particolarmente dannosi per numerose colture, soprattutto ortofrutticole.

Successivamente, la collaborazione si è ampliata, coinvolgendo un team di ricerca più ampio e come azienda, abbiamo beneficiato del trasferimento di know-how grazie a uno dei progetti del Vitality Spoke 9, “Biogenic nanoparticles for sustainable agriculture”.

In seguito, la Prof.ssa Silvana Piersanti ci ha segnalato l’opportunità di partecipare al bando riservato alle aziende del programma Vitality, un’occasione preziosa per consolidare e approfondire la collaborazione già avviata.

Da questa opportunità è nata l’idea — proposta e discussa insieme al gruppo multidisciplinare di biochimici, entomologi e fitopatologi — che sta alla base del progetto NANO.ORTOLAB: testare, su piante di pomodoro in ambiente reale di coltivazione, l’ossido di zinco in forma di nanoparticella estratto da una pianta acquatica molto comune (e spesso infestante), la cosiddetta lenticchia d’acqua, per valutarne l’efficacia nella difesa delle piante da insetti dannosi e malattie, oltre che come agente biostimolante.

Il progetto è risultato tra quelli finanziati e così è nato NANO.ORTOLAB. Oggi, ciò che abbiamo studiato, discusso e rielaborato, lo stiamo finalmente testando in azienda.